Ecografia Ostetrica ed esami in gravidanza: l’esperto risponde

Ecografia Ostetrica ed esami in gravidanza: l’esperto risponde

18 Settembre, 2023

L’Ecografia Ostetrica, servizio attivo presso la nostra sede di Como, è uno degli esami che si effettuano in gravidanza. Abbiamo chiesto alla Dott.ssa Dallavalle, Specialista in Ginecologia e Ostetricia presso SYNLAB San Nicolò Como, dettagli e approfondimenti su questo servizio e altri accertamenti utili alla donna in gravidanza.

 

In cosa consiste un’ecografia in gravidanza e cosa si può vedere con un’ecografia ostetrica nel 1°, 2° e 3° trimestre?

Un’ecografia in gravidanza consiste in un esame non invasivo eseguito con una sonda che, appoggiata sull’addome della madre o attraverso la vagina, trasmette ultrasuoni innocui e non udibili dall’orecchio umano che permettono di evidenziare il feto nell’utero e alcuni dei suoi organi.

L’esame ecografico consente di misurare il feto e di studiarne in modo sistematico gli organi esplorabili. Pur potendo evidenziare tutto ciò, sappiamo che l’esame ecografico, per le sue caratteristiche, non è in grado di escludere patologie fetali malformative o legate a cromosomopatie o sindromi genetiche.

Il numero di ecografie che si eseguono durante una gravidanza fisiologica sono tre e sono da effettuarsi nel:

  • 1° trimestre (ecografia per la datazione eseguita in genere tra la 7a e l’11a settimana, ecografia primo trimestre per valutazione NT e per la conferma della corretta datazione della gravidanza eseguita tra l’11a e la 14a settimana ),
  • 2° trimestre (tra la 19a e la 22a settimana),
  • 3° trimestre (tra la 32a e 34a settimana).

Ecografie 1° trimestre 

Nei primi tre mesi di gravidanza, l’ecografia consente di definire la sede della gravidanza, il numero di embrioni o feti, di visualizzare l’attività cardiaca, di valutare se l’epoca gestazionale corrisponde alla data dell’ultima mestruazione di valutare alcuni organi e di misurare lo spessore della translucenza nucale.

Ecografia 2° trimestre

Nel secondo trimestre di gravidanza, l’ecografia permette di studiare l’anatomia fetale e quindi gli organi e di valutare se le dimensioni fetali (testa, addome, femore) corrispondono ai valori di riferimento per quell’epoca gestazionale. In questo stesso periodo, si visualizzano la sede di inserzione placentare, il cordone ombelicale e la quantità di liquido amniotico. Quest’ecografia viene effettuata di solito tra la 19a e la 22a settimana e viene comunemente chiamata ecografia morfologica o ecografia di screening delle malformazioni fetali del secondo trimestre.

Ecografia 3° trimestre 

Nel terzo trimestre, l’ecografia serve a valutare l’accrescimento fetale, ricontrollare l’anatomia fetale, la quantità di liquido amniotico, il cordone ombelicale, la localizzazione placentare e la presentazione fetale. Viene effettuata tra la 32a e la 34a settimana e viene definita come l’ecografia dell’accrescimento.

 

Che percorso diagnostico/preventivo prevedono le attuali linee guida (ministeriali/scientifiche) per la donna in gravidanza?

I percorsi diagnostici preventivi previsti attualmente dalle Linee Guida Ministeriali e dalle principali società scientifiche (SIEOG – ISUOG – AOGOI) si dividono sostanzialmente in Test Diagnostici non Invasi e Test Diagnostici Invasivi.

I Test Diagnostici non Invasivi (NIPT Test) prevedono l’esecuzione di:

Ecografia del 1° Trimestre con translucenza nucale che viene integrata con il DUO TEST, ovvero il prelievo di sangue materno per il dosaggio delle proteine legate alla gravidanza.

L’ecografia del 1° trimestre con translucenza nucale prevede la misurazione dello spessore della nuca fetale e la sua correlazione con le principali e più frequenti patologie legate a cromosomopatie T21 – T18 – T13 ovvero Sindrome di Down, Sindrome di Edward, Sindrome di Patau.

Lo spessore della plica nucale può essere correlato inoltre con malformazioni cardiache – cerebrali -scheletriche o sindromi genetiche.

Si tratta di un test di screening che quindi calcola l’aumento o la diminuzione della probabilità del rischio di malattie cromosomiche attraverso un programma computerizzato. La valutazione viene eseguita da ecografisti certificati FMF (Fetal Medicine Foundation).

Questi due esami devono essere condotti tra l’11a e la 14a settimana con l’accortezza di eseguire il dosaggio Duo Test circa cinque giorni prima dell’esecuzione dell’ecografia. Eseguire il test integrato aumenta il potere diagnostico.

Un altro test di screening non Invasivo è l’analisi del DNA fetale su sangue materno come il test NeoBona di SYNLAB, per la diagnosi della Sindrome di Down e delle altre principali anomalie cromosomiche, ed è da eseguirsi dalla 10a settimana, sebbene sarebbe più opportuno eseguirlo dopo l’esecuzione della translucenza nucale. Si tratta di un prelievo di sangue materno ed ha un’attendibilità del 99% circa per la Sindrome di Down (ricalcolo del rischio). Se il test risulta positivo bisognerà, per conferma, eseguire comunque una amniocentesi, così come se il test dovesse risultare non conclusivo è indicato eseguire una amniocentesi di conferma.

I Test Diagnostici Invasivi prevedono invece l’esecuzione di:

Villocentesi o Amniocentesi nel caso di rischi aumentati o di sospetti ecografici.

Ambedue i test prevedono il prelievo di materiale placentare per i villi e di materiale amniotico per l’amniocentesi mediante utilizzo di un ago sottile sotto guida ecografica.

La Villocentesi e l’Amniocentesi sono gravati dal rischio di perdita fetale che va dallo 0,6% all’1% circa.

 

Le ecografie/esami in gravidanza possono essere eseguiti da uno specialista non afferente alla struttura in cui ho scelto di partorire? Dove posso eseguirle?

Sia l’esame ecografico che altri tipi di esami e visite cliniche possono essere effettuati da Specialisti che non afferiscono alla struttura dove la gestante ha deciso di partorire.

Questo è possibile in quanto le cure dedicate alla gravidanza, siano esse mediche o strumentali, devono essere eseguite seguendo le Linee guida ministeriali e delle principali società scientifiche e secondo la buona pratica ostetrico ginecologica.

Poco prima del termine sarà cura del proprio specialista curante di dare indicazioni sui servizi e opportunità offerte dalle strutture sanitarie idonee alla gestione del termine della gravidanza (corso di preparazione alla nascita – parto-puerperio – sostegno all’allattamento, ecc.).

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